Storie di profumi: Xeryus (Givenchy, 1986)



Credevo che Xeryus fosse scomparso, perché non mi è più capitato di vederlo in profumeria. Ma una rapida ricerca in internet (Basenotes), conferma che mi sbaglio. Xeryus è tuttora in produzione. Mi piacerebbe provarlo di nuovo, sapere se è proprio come lo ricordo. Cercando ancora (Osmoz), scopro che negli ultimi anni gli hanno cambiato flacone, ora dalle forme arrotondate “che ricordano quello di Monsieur de Givenchy”. Allora cerco informazioni anche nel sito di Givenchy, ma qui non lo trovo, non subito almeno. Infatti clicco sul nome di una collezione (esclusiva?) indicata come Myhtical fragrances, ed eccolo comparire.
Givenchy ha raccolto in questa collezione le sue fragranze maschili mitiche, entrate ormai nella leggenda più che nella storia. Quattro “fragranze seduttive con un gusto per le materie prime pregiate”. Oltre a Xeryus, si può scegliere tra Monsieur de Givenchy, Vetyver (creato come profumo personale di Hubert de Givenchy) e Insensé. Il flacone è in vetro trasparente, molto semplice ed elegante, dalle dimensioni generose (100 ml).

Xeryus è una riedizione della fragranza originale (creata nel 1986, non sono riuscito a scoprire da chi), che univa la freschezza delle erbe aromatiche alla forza virile dei legni.
Leggere la descrizione delle sostanze impiegate per realizzare un profumo spesso non dice granché: è un po’ come studiare gli ingredienti di un dolce cercando di immaginarne il sapore. A volte, però, già dalla semplice elencazione delle note si materializza un paesaggio olfattivo, che nel caso di Xeryus è davvero lussureggiante. Come se le parole, da sole, bastassero a dare vita a questo profumo, che certo non corre il rischio di sembrare minimalista.
Le note di testa sono fresche, agrumate (pompelmo e bergamotto) e aromatiche (basilico, salvia e geranio, timo e mirra).
Il cuore è una complessa miscela fiorita (piuttosto audace per un profumo da uomo) in cui spiccano galbano e foglie di violetta, rosa e gelsomino, e poi legni soprattutto esotici (cipresso, guaiaco, sandalo e vetiver) e spezie orientali (cannella, coriandolo, chiodo di garofano).
Il fondo è particolarmente denso e comprende muschio, miele, ambra, cuoio e incenso.
Insomma, c'è veramente da restare storditi. All’epoca in cui lo usavo, certo non potevo apprezzarlo come si deve, mentre oggi posso fare affidamento solo sulla mia memoria. Eppure, anche dopo tutti questi anni, nonostante non l'abbia più usato, Xeryus me lo ricordo ancora. Dovrei riuscire ad assaggiarlo di nuovo, per verificare se la memoria del mio naso è attendibile o se invece mi ha giocato un brutto scherzo.

Postilla
Nonostante l’eleganza del nuovo flacone, comunque, continuo a preferire quello originario: un parallelepipedo metallizzato, color blu di prussia, dalla superficie modulata con sottili rilievi, come piccoli gradini. Un involucro moderno, severo e misterioso. Era molto simile a quello di Van Cleef & Arpels pour homme, del 1978. Entrambi infatti sono stati creati da Pierre Dinand, che ha disegnato i flaconi di decine di celebri profumi da uomo, tra cui Eau Sauvage, Opium, Paco Rabanne Pour Homme e Calandre, YSL Rive Gauche, Obsession e molti altri.
Consiglio di visitare il suo interessantissimo sito (pierre-dinand.com), dal quale è tratta la foto di Xeryus.

Memorie di un profumodipendente: 1

Quando è iniziata esattamente la mia passione per i profumi? Posso dire che fino a un anno fa ero una persona normale. Li usavo in modo piuttosto distratto, senza preoccuparmi troppo di cosa mi spruzzavo addosso, senza nemmeno pensare se mi piacevano o meno. Li mettevo come per un dovere, tanto per finirli.
In camera mia avevo una mensola con almeno quindici flaconi allineati, troppi per un non appassionato. Ne avevo così tanti perché me li avevano regalati e, siccome li usavo poco, mi duravano per anni (alcuni hanno superato anche il decimo compleanno). Certi poi non li usavo nemmeno e stavano lì, a impolverarsi, aspettando giorni migliori. Che mi ricordi, non ne ho mai finito uno.
In questa mia raccolta c'era un po' di tutto: Minotaure di Paloma Picasso (regalato nel 1994), Versus di Versace (uno dei pochissimi comprati da me, sempre nel 1994), Romance di Ralph Lauren (regalato da una mia amica e sempre usato, salvo poi accorgermi un bel giorno che in realtà non mi era mai piaciuto). Ma avevo anche Paco Rabanne XS (quello, devo dire, mi piaceva, anche se mi dava un po' il mal di testa). Mi ricordo poi un flacone di Xeryus, un profumo dimenticato di Givenchy (caldo, profondo e legnoso, o almeno così lo ricordo io), regalato da qualcuno a mio padre e intercettato da me. Doveva essere la fine degli anni Ottanta. Un altro ricordo di quel periodo di inconsapevolezza è Pi, sempre di Givenchy (un regalo di Natale del 1999). Profumo lussurioso e stordente, Pi è un edp e una sola vaporizzazione basta e avanza. Infatti bisogna stare molto attenti nel suo dosaggio, perché Pi è vaniglia allo stato puro, più o meno, e può dare la nausea a chi ti sta vicino. Comunque lo consiglio, perché con lo stesso spruzzo che ti metti la mattina profumi anche la casa, per tutto il giorno.

data di nascita

Ho deciso di farmi un blog. Per parlare di profumi e altro.