Quando è iniziata esattamente la mia passione per i profumi? Posso dire che fino a un anno fa ero una persona normale. Li usavo in modo piuttosto distratto, senza preoccuparmi troppo di cosa mi spruzzavo addosso, senza nemmeno pensare se mi piacevano o meno. Li mettevo come per un dovere, tanto per finirli.
In camera mia avevo una mensola con almeno quindici flaconi allineati, troppi per un non appassionato. Ne avevo così tanti perché me li avevano regalati e, siccome li usavo poco, mi duravano per anni (alcuni hanno superato anche il decimo compleanno). Certi poi non li usavo nemmeno e stavano lì, a impolverarsi, aspettando giorni migliori. Che mi ricordi, non ne ho mai finito uno.
In questa mia raccolta c'era un po' di tutto: Minotaure di Paloma Picasso (regalato nel 1994), Versus di Versace (uno dei pochissimi comprati da me, sempre nel 1994), Romance di Ralph Lauren (regalato da una mia amica e sempre usato, salvo poi accorgermi un bel giorno che in realtà non mi era mai piaciuto). Ma avevo anche Paco Rabanne XS (quello, devo dire, mi piaceva, anche se mi dava un po' il mal di testa). Mi ricordo poi un flacone di Xeryus, un profumo dimenticato di Givenchy (caldo, profondo e legnoso, o almeno così lo ricordo io), regalato da qualcuno a mio padre e intercettato da me. Doveva essere la fine degli anni Ottanta. Un altro ricordo di quel periodo di inconsapevolezza è Pi, sempre di Givenchy (un regalo di Natale del 1999). Profumo lussurioso e stordente, Pi è un edp e una sola vaporizzazione basta e avanza. Infatti bisogna stare molto attenti nel suo dosaggio, perché Pi è vaniglia allo stato puro, più o meno, e può dare la nausea a chi ti sta vicino. Comunque lo consiglio, perché con lo stesso spruzzo che ti metti la mattina profumi anche la casa, per tutto il giorno.
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