
In questa settimana prenatalizia non sono mancati gli eventi legati ai profumi. Uno in particolare si è guadagnato titoli evidenti sui quotidiani: la presentazione (lunedì 17 dicembre) alla Rinascente di Milano, di Diamonds, l’ultimo profumo (uscito a Ottobre) di Emporio Armani. Che a quanto pare sta vendendo molto bene ed è in gara per essere incoronato fragranza dell’anno dall’Accademia del Profumo. Per l’occasione erano attesi la testimonial Beyoncé Knowles e Re Giorgio in persona.
C’ero anch’io, tra la folla. Un po’ perché a quell’ora passavo da quelle parti e un po’ perché mi incuriosiva l’evento in sé, più che il profumo: secondo me decisamente stucchevole.
È stato un grande successo – hanno commentato i giornali – con tanto di folla in delirio. Una folla di ragazzini infoiati, armati di telefonino e macchina digitale per immortalare la splendida Barbie-Beyoncé – aggiungo io. Che ero lì, schiacciato e spintonato dal flusso di adolescenti (e non) che intasava i già angusti spazi della Rinascente, maltrattato dalle decine di guardie del corpo assoldate per l’occasione. Per salvarmi mi sono rifugiato nello stand Guerlain, dove ne ho approfittato per provare qualcosa di nuovo (Vetiver Extréme, per esempio, che però, come l’originale, nonostante i miei sforzi non riesce proprio a piacermi). Ho fatto il finto tonto e ho chiesto alla commessa che cosa stava succedendo, perché c’era tutta quella gente. (Non avevo visto la gigantografia della cantante che tappezzava la facciata del grande magazzino? Nemmeno lo spot mandato a ciclo continuo dagli schermi sparsi ovunque? E non avevo sentito la musica a tutto volume che pioveva dagli altoparlanti all’ingresso?). La commessa intanto sparlava dell’evento e si affannava inutilmente a richiamare la gente, che ormai, scatenata come un popolo barbaro, aveva già devastato le parti esterne dello stand (opportunamente svuotate). La folla turbinava intorno al centro del piano terra: l’epicentro dell’evento. È là, eccola, è arrivata! vociavano i ragazzini. È lui? Sì, è lui, è Re Giorgio! strillavano in estasi le segretarie uscite prima dal lavoro per essere lì in tempo. Io invece non ho visto niente, solo un mare di persone assiepate ovunque, aggrappate alle colonne, affacciate alle balconate del primo piano. Tutti a guardare verso un bagliore azzurro là in mezzo, magnetizzati.

Mi chiedo perché Armani non abbia approfittato di uno dei suoi immensi spazi sparsi in tutta la città (negozi, teatri, showroom ecc.) per festeggiare Diamonds, piuttosto che occupare la Rinascente. Che in questo periodo è già presa d’assalto da folle spietate a caccia dell’ultimo regalo o di sniffate gratis. E a questi ultimi mi aggiungo anch’io.
Mi sarebbe piaciuto raggiungere il minuscolo stand di Hermès per spruzzarmi un po’ di Equipage, che mi voglio regalare, ma l’impresa si è rivelata impossibile. Due gorilla mi hanno bloccato, invitandomi, con grugniti eloquenti, a sloggiare. Ancora due passi e ce l’avrei fatta. Avrei potuto allungare un braccio e richiamare l’attenzione della commessa Hermès, che tanto non stava facendo niente. Come tutti gli altri commmessi, del resto, i quali non potevano fare altro che stare a guardare. Saranno stati felici, immagino, di starsene con le mani in mano in uno dei giorni cruciali per le vendite. Mentre gli addetti del corner Armani vendevano Diamonds come il pane ai fans che volevano farsi autografare la scatola. Io invece ho preferito guadagnare l’uscita. Avrei cercato Equipage in qualche profumeria più defilata e non invasa da orde di ragazzi che probabilmente non avevano nemmeno capito che cosa ci facesse lì la bellissima Beyoncé. Poco importava, a loro. L’importante era che ci fosse, in carne e ossa. Da vedere, magari da toccare, annusare, desiderare. Come dargli torto?
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