
Sono molti i motivi per cui Eau Sauvage è entrato nella storia. Lanciato nel 1966, era il primo profumo per uomo della maison Dior: «una eau de toilette di grande semplicità naturale, creata in un momento in cui tutti parlavano di purezza naturale e di natura “selvaggia”» (Osmoz).
Inoltre – per la prima volta in una fragranza maschile – nella sua composizione comparivano varie note floreali. Pur essendo rivolto a un pubblico maschile, si può dire che Eau Sauvage sia stato uno dei primi profumi unisex.
Il suo creatore, Edmond Roudnitska (artefice, tra gli altri, di fragranze storiche come Diorella e Diorama), lavorò su una composizione piuttosto semplice di aromi. Spruzzandolo, si possono riconoscere le note agrumate di limone e petitgrain unite a quelle aromatiche del rosmarino e del basilico. Le innovative note floreali sono invece racchiuse nel suo cuore, dove troviamo il gelsomino, la rosa, il garofano e l’iris. Le note di fondo, invece, sono quelle legnose, intense e maschili del vetiver e del muschio di quercia.
Altro elemento rivoluzionario in Eau Sauvage fu l’uso (in piccole quantità) di una molecola allora appena creata dalla Firmenich (colosso svizzero della profumeria), chiamata Hedione®. Una molecola che è all’origine della sua intensa e inconfondibile freschezza, e dalla quale ha preso le mosse la profumeria moderna, basata sulla commistione di essenze naturali e di elementi sintetizzati in laboratorio.
Nel tempo Eau Sauvage si è conquistato una folta schiera di estimatori ed è diventato un classico, amato per la sua leggerezza e la sua elegante discrezione sia dagli uomini sia dalle donne.
Tuttavia sembra piacere poco agli esperti del settore. Luca Turin, per esempio, uno dei massimi conoscitori di profumi, pur riconoscendo la maestria della composizione e il suo carattere rivoluzionario per l’epoca in cui fu creato, lo definisce, senza mezzi termini, «orribilmente raffinato». E aggiunge che si tratta di un profumo «perfetto per il suo tempo... per certi giovani conservatori in camicia a righe degli anni sessanta ». E gli fa eco Chandler Burr (critico di profumi del “New York Times”, noto anche ai lettori delle pagine di “D la Repubblica delle Donne”), il quale ammette di ammirare Eau Sauvage, «senza però riuscire ad amarlo».
Gusti a parte, Eau Sauvage detiene un altro primato: quello delle vendite. Dalla sua nascita, infatti, è un vero e proprio long seller della casa Dior e della profumeria in generale. Dopo essere stato per oltre venticinque anni il profumo maschile più venduto al mondo, continua a occupare i primi posti nella classifica delle vendite: nel 2005, per esempio, è stato il terzo profumo maschile più venduto nei negozi Sephora in Francia.
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